Keys of the Match: Watt e i lunghi, difesa e chi sta meglio
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Parlare della Reyer Venezia è un po’ come raccontare di un amico d’infanzia con cui si è cresciuti fianco a fianco. La compagine lagunare infatti rappresenta l’anomalia del basket moderno europeo, cioè è il terzo anno che mantiene il roster praticamente inalterato, quindi dai connotati tecnico/tattici noti.
Post CoVid: chi sta meglio?
Venezia e Trieste hanno avuto un comun denominatore: uno scotto pesante da pagare per la positività al CoVid-19 in gran parte degli elementi. Con una sensibile differenza, cioè che il roster lagunare è molto lungo (adesso con Luca Campogrande ancora di più) ma soprattutto qualitativamente superiore. Questo fa si che l’aspetto di chi starà meglio fisicamente deve essere abbinato ad un’espressione cestistica. Mi spiego meglio, giocatori di livello superiore che giocano al 50% avranno sempre la meglio su altri inferiori qualitativamente sempre al 50% della condizione. L’ulteriore variabile è capire se l’Allianz avrà tratto giovamento da questo mini tour de force giocando ogni tre giorni, oppure patirà la “terapia d’urto” da calendario.
I 70 punti
Se la squadra di coach Dalmasson tiene la Reyer Venezia sui 70 punti, ha possibilità di confezionare il colpaccio al Taliercio. La squadra di De Raffaele poche volte ha gradito l’alto punteggio ma, quando lo ha fatto, ha tratto buoni dividendi. La difesa triestina quindi sarà fondamentale, ma anche la capacità di insinuarsi nelle pieghe di un rendimento lagunare spesso ondivago. Per DNA di squadra, ma soprattutto dei singoli protagonisti, Daye e soci tendono ad avere piccole pause durante i quaranta minuti di partita; bisogna speculare su quei momenti per creare break a proprio favore.
Watt e i compagni di reparto
Atavico è la difficoltà della Pallacanestro Trieste di arginare lo strapotere tecnico e fisico di Mitchell Watt; il lungo mancino in maglia orogranata sa come dominare l’area pitturata, soprattutto se non sente chili addosso dall’avversario di turno. Se poi lo si abbina alla complementare pericolosità di Fotu e la ruvida presenza di Vidmar, allora Delia e soci sanno di avere le “mani piene”. Importante sarà capire se Udanoh sarà nei 12 (decisione che verrà presa all’ultimo minuto), perché la sua particolare ispirazione da ex e la fisicità da opporre a Watt e company, potrebbe essere un fattore.
Pubblicato il dicembre 23, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Le chiavi, Raffaele Baldini, Reyer Venezia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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