Le chiavi del derby triveneto: “il post basso, il controllo del ritmo e la Venezia spalle al muro
Il derby del triveneto per imbandire una tavola ricca per gli appassionati di basket. La Reyer, con qualche problema di organico (rimanendo comunque pazzesca nel roster) e con il probabile esordio di Jordan Morgan, testa la voglia di rivalsa dell’Allianz Trieste dopo la Coppa Italia.
Il post basso
Si legge “post-basso” ma si scrive Mitchell Watt. Il lungo mancino degli orogranata rappresenta da solo una chiave tattica di difficile lettura. Pericolosissimo farlo ricevere in post basso, perché ha qualità, fisico e verticalità per arrivare comodo al ferro, ma anche è in grado di scaricare palloni per i compagni; Mazzola, nel match di andata, ha deflagrato il canestro triestino proprio beneficiando di queste “aperture di campo”. Non è tanto la difesa su Watt a preoccupare (o perlomeno, non solo), bensì come adattare gli altri 4 giocatori in funzione dei movimenti del lungo; l’elastico deve essere tale da non schiacciare troppo la difesa in area, ma nel contempo di non creare ampie distanze fra il post basso e gli esterni, altrimenti nell’uno contro uno non ci sarebbe storia.
Controllo del ritmo
Coach De Raffaele sa perfettamente quanto sia fondamentale che i suoi controllino il ritmo della sfida. Un roster dall’età media avanzata, con diversi giocatori acciaccati e forse qualcuno assente (vedi Tonut e Bramos), i lagunari non possono fare altro che far valere la maggior qualità a metà campo. Soprattutto serve mantenere lucido Jordan Theodore, vero e proprio metronomo tutto fosforo, nonché leader della squadra. Trieste dovrà essere brava a correre con intelligenza, senza buttar via troppi palloni, imponendo il ritmo alla fisicità avversaria.
Davis-Alxender, due “armi” per “ingabbiare” Theodore
Ci sono gambe veloci, freschezza ed…età dalla parte del duo americano in canotta Allianz per far vivere un pomeriggio complesso al regista Jordan Theodore. Nonostante De Nicolao fosse un “polmone” più che utile alla causa veneta, rimane decisivo non far giocare la propria pallacanestro al neo-arrivato in maglia Reyer. Asfissiarlo a partire dalla metà campo, se non dalla tre quarti campo, farlo correre e soprattutto stancare il fisico mettendo pressione; far “sprecare” una decina di secondi dell’azione d’attacco, vorrebbe dire mettere quel granello di sabbia in un ingranaggio che potrebbe far male a Cavaliero e soci.
Occhio a Venezia spalle al muro
La Reyer Venezia non può più permettersi troppi passi falsi in vista della post-season. E’ al 13° posto in classifica con un roster da prime quattro, ha giocatori che spesso perdono la concentrazione ma che sanno come vincere le partite che contano. In Trieste sarei molto preoccupato di questa condizione “spalle al muro”, anche perché certe fragilità mentali l’Allianz le ha pagate a caro prezzo…
Pubblicato il marzo 6, 2022, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Le chiavi, Raffaele Baldini, Reyer Venezia. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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