Keys of the Match – Segafredo Bologna
Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Era il 25 Ottobre, eravamo tutti più giovani e soprattutto l’Allianz Trieste disputava una partita di pallacanestro contro la Happy Casa Brindisi; sono passati 49 giorni e finalmente il popolo biancorosso può tornare a palpitare per i propri beniamini, seppure sempre in regime “domiciliare”. All’Allianz Dome arriva la fortissima Segafredo Bologna, scossa dalla vicenda esonero/reintegrazione di coach Djordjevic ma rinsaldata dalla vittoria in rimonta di coppa.
L’asse serbo e quel patto d’acciaio
Il reintegro di Djordjevic alla guida della Segafredo Bologna, se da un lato archivia (momentaneamente) il rapporto scomodo con Luca Baraldi, dall’altro rinsalda la posizione del timoniere, forte del supporto convinto dei pretoriani Teodosic e Markovic. La prova di coppa dimostra che la volontà del gruppo è quella di reagire seguendo il proprio allenatore, difficile quindi ipotizzare una Virtus scollata e molle a cospetto dell’Allianz Trieste.
Asse play-pivot
Come fermare un asse composto dal genio in regia di Milos Teodosic, dalla ruvida sostanza (anche difensiva) di Markovic e dalla fresca personalità di Pajola abbinato ad una serie di ricettori complementari fra loro ma efficaci come Alibegovic, Gamble, Tessitori e Hunter? La difesa è una coperta cortissima, per cui diventa necessario trovare una linea di equilibrio fra la pressione sulla regia ospite e l’adeguamento sugli scarichi. Si può “osare” su un solo aspetto, quello dell’aggressione ai portatori, in quanto non fulmini di guerra e anche con la carta d’identità ingiallita (Pajola a parte).
Spiegare le… ali
Sempre cercando il pelo nell’uovo di una compagine, quella delle “Vu-nere”, strutturata a dir poco, può risultare leggermente scoperto lo spot di ala piccola, pur considerando che Awudu Abass proprio in settimana ha ritrovato nuova lucentezza dopo un periodo buio. Peccato che Myke Henry sia fra quelli più debilitati, pur esternando una selvaggia voglia di giocare; l’attacco al ferro bolognese può essere una delle chiavi favorevoli agli uomini di coach Dalmasson. Se Davide Alviti cominciasse a mettere palla a terra o Grazulis ad infilare le triple?
Ritmo partita Allianz
49 giorni senza ritmo partita è come una pausa estiva; se ci mettiamo poi la positività al CoVid-19 che, grazie a Dio in maniera lieve, ha comunque debilitato molti dei giocatori biancorossi, la questione fisico/atletica sarà determinante questo pomeriggio. Atleti con marce diverse, impatto con l’agonismo di alto livello, tenuta sui quaranta minuti sono variabili impazzite poco “governabili” dallo staff tecnico in sede di prepartita. Saremo tutti spettatori di una situazione in divenire, fermo restando che la pausa dal campionato non è stata foriera solamente di cure sanitarie ma anche di un buon lavoro atletico fatto con il Prof. Paoli in vista del prosieguo della stagione. Quello che oggi si palesa come una debolezza, domani potrebbe diventare un punto di forza.
Pubblicato il dicembre 13, 2020, in BASKET NAZIONALE E INTERNAZ., BASKET TRIESTINO, HighFive, News con tag Allianz Trieste, Le chiavi, Raffaele Baldini, Virtus Bologna. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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